Laboratorio permanente dei linguaggi della scena, nato nel 2006 nel centro della Sicilia, per realizzare un Centro di produzione culturale residente nella provincia di Enna.
......... Il lavoro di Giulio Stasi è un lento e coraggioso cammino
nell’articolazione di un linguaggio. Il grande rischio assunto è quello
della penetrazione totale della distanza tra fortissima materia
drammaturgica e sottile resa scenica; un rischio che si assume la
responsabilità di un impatto violento su spettatori indifesi, ma lo fa
con la grazia netta della ricerca, con l’eleganza della semplicità e
rinunciando in partenza a qualsiasi scorciatoia ammiccante. Nel
triangolo di sguardi (performer, spettatore, riproduzione dello
sguardo); nel corpo umano sintetizzato in una bicicletta; nella voce
distante eppure dilaniante di quell’incidente frontale: in tutto questo
sta il senso di una realtà delle emozioni che non è mai emozione pura,
ma sempre sempre sempre circostanza critica. E questa urgenza troppo
spesso viene sottovalutata.......................